CAPPELLA GRAZIOLI

La Cappella Grazioli, dedicata al Santo Salvatore, apparteneva un tempo alla famiglia Maffei e infatti sulle pareti possiamo vedere le notevoli tombe rinascimentali di Benedetto (1428 - !494) e Agostino Maffei (1431 - 1496).

Sopra l’altare vediamo il piccolo dipinto del Salvatore, attribuito al Perugino, donato da Papa Clemente VIII.
A sinistra dell’altare la quattrocentesca statua di San Sebastiano di incerta attribuzione: Michele Marini da Fiesole o Mino da Fiesole (1421 – 1484)? 
A sinistra San Giovanni Battista eccellente lavoro di Ambrogio Bonvicino (1552 – 1622), che abbiamo già incontrato nella cappella dell’Annunciazione.
La lunetta sopra l’altare che ritrae l’Adorazione dei Pastori è di un ignoto artista di fine ‘500.

A differenza della altre famiglie che hanno in Santa Maria sopra Minerva la propria cappella, la famiglia Grazioli è di recente nobiltà, infatti Vincenzo Grazioli fu nominato Barone da Gregorio XVI nel 1832.

I Grazioli arrivarono a Roma dalla Valtellina a fine Settecento.

Vincenzo Grazioli fu un tipico rappresentante di quel “generone” romano, che fece fortuna affittando e subaffittando latifondi, così controllando gli approvvigionamenti di Roma.
Vincenzo Grazioli peraltro fu particolarmente intraprendente, cominciò affittando molini sul Tevere che poi comprò, come pure comprò diversi forni e infine divenne un grande proprietario terriero.

Fu fatto duca da Pio IX, al quale la famiglia restò fedele, non per nulla suo figlio fu chiamato Pio.
Pio Grazioli sposò nel 1847 Donna Caterina dei Duchi Lante Montefeltro della Rovere e la famiglia prese il nome di Grazioli Lante della Rovere. 

Il palazzo Grazioli deve oggi la sua notorietà a Silvio Berlusconi che dai Grazioli ha preso in affitto il piano nobile.

La famiglia Maffei è molto antica e annovera tra i suoi antenati due cardinali: Bernardino Maffei (1514-1553) e Marc'Antonio Maffei (?-1583).

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