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CAPPELLA GABRIELLI

La Cappella Gabrielli è dedicata a San Pietro da Verona, la drammatica pala d’altare di Ventura Lamberti (1651 – 1721), rappresenta la scena del martirio del Santo. Gli affreschi sulle pareti laterali e le lunette sono opera del Semolei (1498 – 1561), Girolamo Muziano (1528 – 1590) è l’autore degli affreschi sulla volta e sui pilastri.

Pietro da Verona (1205 – 1252) nacque da una famiglia che seguiva l’eresia càtara, diventato adulto, mentre era ancor vivo San Domenico, si fece Domenicano e quale frate predicatore fu un inflessibile oppositore delle eresie, in particolare di quella càtara.
Al di là delle questioni teologiche la diffusione dell’eresia càtara era dovuta al fatto che la pratica della povertà, umiltà e carità rendeva i càtari ben accetti agli strati più poveri delle popolazioni.
San Domenico comprese che per opporsi ai càtari occorreva rifarsi a San Benedetto (“ora et labora”) e oltre a predicare si doveva agire secondo gli stessi principi dei càtari: povertà, umiltà e carità.
Nel 1251 Papa Innocenzo IV nominò Pietro da Verona inquisitore a Milano e Como, l’anno successivo fu sorpreso nella foresta di Seveso mentre a piedi andava da Como a Milano, qui fu assassinato da sicari.

La famiglia Gabrielli è una delle più antiche d’Italia. I primi documenti che citano la famiglia sono del X secolo. Cante Gabrielli è considerato il capostipite della famiglia, nel 915 combattè nella Lega Cristiana che nella battaglia del Garigliano liberò l’Italia dai Saraceni.
Nel corso dei secoli i Gabrielli eccelsero in vari e diversi campi da quello militare a quello ecclesiastico, a quello artistico, come Prudenza Gabrielli prima donna ad essere ammessa nell’accademia dell’Arcadia.
Il ramo principale della famiglia resta quello romano noto oggi come Carpegna Falconieri Gabrielli.

 

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