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CAPPELLA DELL’ANNUNCIAZIONE

La Cappella dell’Annunciazione si deve al cardinale Domenicano Juan de Torquemada (1388 – 1468), fondatore dell’omonima confraternita.
La cappella fu ricostruita dal grande Carlo Maderno (1556 – 1629), nei primi anni del 1600.

La pala d’altare è una splendida composizione di Antoniazzo Romano (c. 1430 – c. 1510), essa ritrae l’Annunciazione a Maria mentre sta donando la dote ad alcune fanciulle povere presentate da Juan de Torquemada.
A fianco dell’altare sulla sinistra si trova la tomba del cardinale Torquemada, a sinistra quella del cardinale Benedetto Giustiniani.
Gli affreschi delle lunette della volta sono di Cesare Nebbia (1512 -1590).
Nella parete sinistra spicca la statua di Papa Urbano VII, insigne opera di Ambrogio Bonvicino (1552 – 1622).
Urbano VII resse il pontificato per soli 12 giorni, alla sua morte lasciò tutti i suoi averi alla confraternita dell’Annunciazione, perché potesse soccorre le fanciulle povere. Fu sepolto in questa cappella il 21 Settembre del 1606.

Il Domenicano Juan de Torquemada fu creato cardinale nel 1439, per l’eccellenza delle sue opere in materia teologica Papa Eugenio IV lo chiamò defensor fidei. 
Tomàs de Torquemada (1420 – 1498), il famoso grande inquisitore era nipote del cardinale Juan.
Di passaggio ricordiamo che Papa Alessandro VI Rodrigo Borgia non apprezzando l’operato del grande inquisitore nel 1492 gli impose di ritirarsi nel convento di Avila, ma grazie ai saldi legami che l’inquisitore aveva con i sovrani spagnoli, dei quali era il confessore, ottenne che gli Ebrei fossero espulsi dalla Spagna.
Papa Alessandro VI accolse a Roma quanti Ebrei vi si vollero stabilire.

In conclusione possiamo dire che l’inflessibilità del nipote Tomàs  poco aveva a che vedere con la mitezza e lo spirito caritatevole dello zio Juan.

 

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