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CAPPELLA ALDOBRANDINI


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La cappella Aldobrandini fu eretta nel 1300 dal Domenicano cardinale Matteo Orsini, per passare dalla famiglia Orsini agli Aldobrandini nel 1570.

Papa Clemente VIII Aldobrandini ne fece il sepolcro di famiglia, chiamando quali architetti il famoso Giacomo Della Porta (1540 – 1606) e Girolamo Rainaldi (1570 – 1655), che curarono la parte inferiore della cappella, mentre la parte superiore fu realizzata da Carlo Maderno (1556 – 1629).

La splendida pala d’altare, una delle opere migliori di Federico Barocci (1528 – 1612), rappresenta l’istituzione della Santa Eucaristia.

Ai lati dell’altare le statue di San Pietro e San Paolo.
Nelle nicchie laterali a sinistra vediamo la statua di Clemente VIII opera di Ippolito Buzzi da Viggiù (1562 -1634), nella nicchia di destra San Sebastiano di Nicola Cordier (1567 – 1612).

Questa statua ha una storia particolare, fu dapprima scolpita da Michelangelo, che peraltro ne disconobbe la paternità a causa delle venature che a suo dire deturpavano il marmo, fu ripresa in un tempo successivo dal Cordier che le diede la splendida forma attuale.

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Ancora del Cordier sono le statue che campeggiano sulle tombe di Lesa Deti, madre di Clemente VIII e di Silvestro Aldobrandini padre del Papa; gli angeli al di sopra delle tombe sono di Stefano Maderno (1556 – 1636).

La decorazione pittorica della cappella è di Cherubino Alberti (1553 – 1636).

La famiglia Orsini è una storica casata romana che diede alla Chiesa 34 cardinali e due Papi: Niccolò III e Benedetto XIII. Celebri furono i conflitti tra gli Orsini e i Colonna che dopo tre secoli cessarono solo nel 1511 grazie all’opera pacificatrice di Papa Giulio II.

La famiglia Aldobrandini era di origine fiorentina, Silvestro Aldobrandini si stabilì a Roma nel 1548 e divenne segretario di Papa Paolo IV Carafa, dal suo matrimonio con Lesa Deti nacquero i futuri cardinali Giovanni e Ippolito che nel 1592 divenne Papa con il nome di Clemente VIII.
Il suo pontificato, caratterizzato da un marcato nepotismo, fu oscurato dalle condanne a morte di Giordano Bruno e di Beatrice Cenci.

Il grande storico e per di più sacerdote Ludovico Antonio Muratori (1672 – 1750), giudicò severamente Clemente VIII per la condanna di Giordano Bruno, e vedendo nell’estinzione della famiglia quasi un segno della giustizia divina scrisse: “morì Papa Clemente, sono morti i cinque nipoti che avevano altri due cardinali fra loro; mancarono tutti i maschi della casa e mancò finalmente con essi ogni successione ed insieme ogni grandezza del sangue lor proprio”.

La famiglia Aldobrandini si estinse a fine ottocento.

 

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