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CAPPELLA DI SANTA MARIA MADDALENA

La Cappella di Santa Maria Maddalena
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Santa Maria Maddalena dè Pazzi (1566 – 1607), alla quale è dedicata la cappella, apparteneva alla famiglia fiorentina, famosa per la “congiura dè Pazzi”, del 1478. I Pazzi erano dei ricchi banchieri fiorentini che organizzarono la citata congiura per rovesciare i Medici. La congiura fallì, ma Giuliano dè Medici fu ucciso e Lorenzo il Magnifico ferito.

Santa Maria Maddalena

La Santa a sedici anni si fece monaca carmelitana e visse nel monastero carmelitano di San Frediano. Nel 1669 fu canonizzata da Papa Clemente XI.

La cappella all’origine apparteneva a Giovan Battista Aquilanti, del quale vediamo il ritratto sulla parete destra, prossimo all’altare.

Nel 1831 la cappella passò ai marchesi Candelori di Vulci, che provvidero ad inserire il loro stemma (oggi illeggibile) sull’arcone di accesso alla cappella, retto da due angeli. 

I dipinti della cappella sono di Ludovico Gimignani, figlio di Giacinto, uno dei principali allievi di Pietro da Cortona.

La pala d’altare rappresenta “La Vergine e Santa Maria Maddalena dè Pazzi”.
Sulle pareti laterali Gimigniani ha dipinto due episodi della vita della Santa: l’Apparizione di Sant’Agostino e la Comunione della Santa.

Sulla volta, al centro di una ricca decorazione di Filippo Carcani, Gimignani ha affrescato “Cristo in Gloria retto da angeli”.

 

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