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SANTA MARIA DELLA PACE

Nel 1482 Papa Sisto IV fece costruire Santa Maria della Pace su una precedente costruzione e un medaglione murato nel fianco della chiesa ricorda appunto Sisto IV. Nel 1656 Papa Alessandro VII Chigi diede a Pietro da Cortona l’incarico di riprogettare la chiesa e Pietro ne fece uno dei suoi capolavori.

All’interno è severamente vietato fotografare possiamo quindi farne solo una breve descrizione.

Subito a destra è la famosa cappella Chigi, sopra l’arco della cappella Raffaello dipinse le chiacchierate sibille, chiacchierate perché Michelangelo accusò Raffaello di averlo spiato mentre affrescava la cappella Sistina (torna Sisto IV), e quindi di avere dipinto le sibille copiandolo.
Agostino Chigi, banchiere del Papa, aveva commissionato il lavoro a Raffaello, ma quando si trattò di pagare chiese una superperizia, perché il prezzo richiesto da Raffaello gli sembrava troppo alto. Il superperito, guarda un po’ Michelangelo, diede ragione a Raffaello e Agostino Chigi dovette metter mano alla borsa.

Più di un secolo dopo un altro Chigi Papa Alessandro VII fece collocare all’interno della cappella l’altorilievo in bronzo di Cosimo Fancelli con ai lati le sculture di Santa Caterina, ancora di Fancelli e San Bernardino di Ercole Ferrata.

La seconda cappella a destra è la cappella Cesi, disegnata da Antonio Sangallo il Giovane, nella quale si trovano due affreschi di Rosso Fiorentino (credo siano gli unici dipinti del Rosso che si trovano a Roma).

Il coro e l’altare maggiore sono di Carlo Maderno.

Nella cappella Ponzetti, la prima a sinistra, affreschi di Baladassarre Peruzzi.

Nella cappella Olgiati, la seconda a sinistra, il Battesimo di Gesù è di Orazio Gentileschi.

Dalla chiesa si passa al chiostro che, oltre ad essere un capolavoro, è anche il primo lavoro romano di Bramante. Quest’opera è una sorta di antologia architettonica dell’antichità, visto che Bramante costruì il chiostro sovrapponendo l’uno all’altro i quattro ordini dell’antichità: Tuscanico, Dorico, Ionico, Corinzio.

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