LA CUPOLA DI SANT’ANDREA DELLA VALLE
La cupola di Sant’Andrea della Valle doveva affrescarla il Domenichino, che avendo dipinto il catino e la volta dell’abside, vedeva in quest’ultimo sforzo il compimento della sua impresa. Non fu così.
Domenichino dovette limitarsi a dipingere i pennacchi della cupola.
Si sa che il Domenichino, nella sua patologica timidezza, ne soffrì moltissimo.
Fu invece Giovanni Lanfranco a subentrargli.
In realtà la pittura delle cupole è impresa per così dire impossibile, la forma delle cupole rende ardua la visione e quindi la composizione.
La soluzione di Lanfranco è quella di creare una sorta di fuga circolare verso il cielo, rappresentato dalla luce del lanternino.
In conclusione la contiguità dei diversi, Domenichino e Lanfranco, non potrebbe essere più felice e fu ed è motivo di interesse e studio per tanti visitatori dal 1700 in poi.
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