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SEBASTIANO DEL PIOMBO

Sebastiano Luciani, noto come Sebastiano del Piombo, nacque a Venezia nel 1485 e morì a Roma nel 1547.

Imparò l’arte dal vecchio Giovanni Bellini, per poi seguire il Giorgione.

Poco più che ventenne divenne famoso tanto che dice il Vasari: “Spargendosi la fama delle virtù di Sebastiano, Agostino Chigi sanese, ricchissimo mercante, il quale in Vinegia (=Venezia), avea molti negozii (=affari), sentendo in Roma molto lodarlo, cercò di condurlo a Roma, piacendogli oltre la pittura che sapesse così ben sonare di liuto e fosse dolce e piacevole nel conversare. Né fu gran fatica condurre Bastiano a Roma, perché, sapendo egli quanto quella patria comune sia sempre stata aiutatrice de' begl'ingegni, vi andò più che volentieri.

Andatosene dunque a Roma, Agostino lo mise in opera e la prima cosa che gli facesse fare furono gl'archetti che sono in su la loggia, la quale risponde in sul giardino dove Baldassarre Sanese (=Peruzzi), aveva, nel palazzo d'Agostino in Trastevere, tutta la volta dipinta; nei quali archetti Sebastiano fece alcune poesie di quella maniera ch'aveva recato da Vinegia, molto disforme da quella che usavano in Roma i valenti pittori di que' tempi».

Gli archetti citati dal Vasari sono le lunette della loggia di Galatea, nelle quali Sebastiano dipinse soggetti mitologici, che come in altre sale della villa erano tratti dalle Metamorfosi di Ovidio.

Autore prolifico è considerato uno dei grandi del XVI secolo, le sue opere sono esposte nei principali musei del mondo.

 

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