SANTI APOSTOLI

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La Basilica dei Santi Apostoli risale all’epoca bizantina, ma nel 1348 crollò sotto un terremoto: poche cose si salvarono tra le quali quel leone che oggi vediamo nel portico, opera del Vassaletto, uno dei più celebri “maestri marmorari romani” del XIII secolo.

Per quasi un secolo la chiesa restò semidistrutta, fino a quando non fu eletto papa Martino V Colonna, che considerata la contiguità col palazzo di famiglia la fece ricostruire. A questo periodo risale l’affresco dell’abside capolavoro di Melozzo da Forlì, che, distaccato, è oggi diviso tra i Musei Vaticani e il Palazzo del Quirinale.

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Melozzo da Forlì, affresco dell’abside

Papa Clemente XI Albani agli albori del 1700 fece restaurare a fondo la chiesa, affidando la direzione dei lavori a Carlo Fontana, il più famoso architetto dell’epoca, discendente da quel Domenico Fontana che venuto a Roma dal Canton Ticino, divenne l’architetto di fiducia di Papa Sisto V Peretti.

Un ulteriore restauro fu effettuato da Giuseppe Valadier, al quale si deve la facciata neoclassica.

All’interno nell’abside giganteggia la pala d’altare, la più grande di Roma, dipinta attorno al 1715 da Domenico Maria Muratori (1661 – 1742), che raffigura il martirio dei Santi Filippo e Giacomo Minore.

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Domenico Maria Muratori, pala d’altare

A sinistra dell’altare Andrea Bregno (1418 – 1506) ha scolpito il monumento funebre del nipote preferito di Sisto IV della Rovere, il cardinale Pietro Riario, morto nel 1474 a 28 anni.

Nella volta del Presbiterio, la Caduta degli Angeli Ribelli è opera di Giovanni Odazzi (1663 -1731), allievo del Baciccia.

Lungo la parete sinistra della navata, nella cappella di San Bonaventura, Antoniazzo Romano (1430 – 1510), allievo di Melozzo da Forlì, ha dipinto una splendida Madonna.

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Giovanni Odazzi, Caduta degli Angeli Ribelli	Antoniazzo Romano, Madonna

Nella volta della navata il grandioso affresco che rappresenta “Il Trionfo dell’Ordine Francescano” è opera di Baciccia (1639 – 1709).

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Baciccia, Il Trionfo dell’Ordine Francescano

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