logo del sito Romainteractive
Sei in: Home > Take a bit of Rome a day > Santa Maria in Cosmedin

SUN AN’ SOUL - DREAM AN’ ROME

SANTA MARIA IN COSMEDIN

Santa Maria in Cosmedin
Santa Maria in Cosmedin - clicca per ingrandire

La basilica di Santa Maria in Cosmedin affaccia su piazza Bocca della Verità, che si trova al centro dell’antico Foro Boario dove si teneva il mercato del bestiame.

La chiesa sorge sull’antichissimo santuario, risalente al V secolo a. C. detto Ara Massima di Ercole, il cui podio si trova nella cripta della chiesa. In epoca più tarda in questo stesso luogo fu costruita la Statio Annonae, centro alimentare di raccolta e distribuzione, una sorta di mercato generale.

Santa Maria in Cosmedin risale al VI secolo quando Papa Gregorio Magno fece costruire una piccola chiesa, che quale diaconia assisteva i cristiani e in generale il popolo romano, ridotto alla fame. In tempi successivi, nel VII secolo, la chiesa fu ingrandita, inglobando parte dell’antica Statio Annonae e grazie alle sue decorazioni prese il nome di Santa Maria in Cosmedin, dal greco kosmidion, che vuol dire ornamento. L’uso del greco era legato al fatto che in prossimità della chiesa viveva la comunità greca, inoltre la chiesa stessa fu concessa dal papa dell’epoca ai monaci greci fuggiti a Roma per salvarsi dalle persecuzioni degli iconoclasti (iconoclastia = distruzione di immagini sacre).

Il portico risale al 1120, e sempre nel XII secolo fu eretto il campanile romanico a sette ordini.

clicca per ingrandire
Santa Maria in Cosmedin - il portico Santa Maria in Cosmedin - il campanile
Il portico Il campanile

Sotto il portico, la Bocca della Verità è una delle famose attrazioni romane.

Nel medioevo si favoleggiava che pronunciasse oracoli; ma se volete la cruda verità, sappiate che nella Roma antica era un tombino, con il volto di una divinità fluviale che inghiotte l’acqua.

Bocca della Verità
Bocca della Verità - clicca per ingrandire

L’interno della chiesa, è a tre navate, separate da pilastri e da diciotto colonne provenienti da vari edifici antichi.

Santa Maria in Cosmedin - l’interno
L’interno - clicca per ingrandire

Al centro della navata centrale si vede la magnifica Schola Cantorum, dove un coro di giovani accompagnava le funzioni religiose. La prima Schola Cantorum fi istituita da Papa Silvestro I (314 – 335), per diffondersi poi in tutto il mondo cristiano.

Lungo le pareti della navata tracce di affreschi che vanno da VIII al XII secolo.

Sopra l’altare maggiore il ciborio è un capolavoro di Deodato di Cosma, uno dei famosi Maestri Cosmati, attivo tra il 1290 e il 1330. Al centro dell’abside maggiore la cattedra episcopale del XII secolo.

Santa Maria in Cosmedin - il ciborio
Il ciborio - clicca per ingrandire

Gli affreschi dell’abside centrale, come pure quelli delle piccole absidi ai suoi lati risalgono al XI secolo.

Dalla navata sinistra si può scendere nella cripta, dove vediamo le tracce dell’antica Ara Massima di Ercole e una icona medievale.

Santa Maria in Cosmedin - Icona medievale
Icona medievale - clicca per ingrandire

Tornati nella navata centrale merita di essere osservato il soffitto a capriate e lo stupendo pavimento cosmatesco.

Santa Maria in Cosmedin - pavimento cosmatesco
Pavimento cosmatesco - clicca per ingrandire

In controfacciata si vedono due colonne della Statio Annonae.

Passando in sacrestia il prezioso mosaico su fondo oro che rappresenta l’Epifania proviene dalla scomparsa basilica costantiniana di San Pietro in Vaticano.

Santa Maria in Cosmedin - mosaico
Mosaico - clicca per ingrandire

Santa Maria in Cosmedin, come detto sorge sulle rovine dell’Ara Massima di Ercole, in quel Foro Boario nel quale i nostri padri già nel V secolo a. C. avevano costruito oltre all’Ara anche il tempio dedicato ad Ercole Vincitore. Viene spontaneo chiedersi perché proprio in questo luogo si sia diffuso il culto di Ercole, tra l’altro nel Foro Boario è stata ritrovata anche una statua di Ercole in bronzo dorato, miracolosamente scampata alle fusioni medievali.

Ebbene, secondo il mito, sul contiguo Aventino abitava in una grotta nientemeno che Caco, il mostro che al posto della bocca aveva un lanciafiamme. Questo Caco era un gran ladrone, fu così che quando gli capitò a tiro Ercole, che conduceva una mandria di splendidi buoi, ebbe la  pessima idea di rubarli. Ercole, per quanto lui stesso li avesse rubati, non la prese bene e con la sua decima fatica, recuperati i buoi, fece fuori Caco.

 

back

Vai al sito dell'Università di Roma Tor Vergata