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SANTA MARIA DELLA PACE

Santa Maria della Pace
Santa Maria della Pace - clicca per ingrandire

Nel 1482 Papa Sisto IV fece costruire, probabilmente da Baccio Pontelli (1450 – 1494), Santa Maria della Pace su una precedente costruzione e un medaglione murato nel fianco destro della chiesa ricorda appunto Sisto IV.

Papa Alessandro VII Chigi, nel 1656, incaricò Pietro da Cortona di riprogettare la chiesa e Pietro ne fece uno dei suoi capolavori. Pietro da Cortona, disegnò la nuova facciata con una forma movimentata sullo stile di Borromini, nella quale alla concavità dei lati si contrappone il pronao semicircolare.
Poiché la piazza antistante era diventata un inestricabile nodo di traffico, gli edifici affiancati alla chiesa furono da Pietro ristrutturati e ricongiunti alla chiesa stessa tramite due cavalcavia.

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Santa Maria della Pace - La facciata di Pietro da Cortona Santa Maria della Pace - La facciata di Pietro da Cortona
Santa Maria della Pace - La facciata di Pietro da Cortona

Attraverso l’antica porta quattrocentesca si accede all’interno, formato da una breve navata, con due cappelle per lato. Famosissima è la prima cappella sulla destra, la cappella Chigi, con gli affreschi di Raffaello che raffigurano profeti e sibille, tra le quali si scorge l’amata Fornarina.

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Raffaello, Cappella Chigi Raffaello, Cappella Chigi
Raffaello, Cappella Chigi - Profeti Raffaello, Cappella Chigi - Sibille

Santa Maria della Pace è una vera galleria d’arte: oltre a quelle di Raffaello si possono ammirare le opere di Rosso Fiorentino, Baldassarre Peruzzi, Lavinia Fontana, Sermoneta, Orazio Gentileschi, Carlo Maratta.
Purtroppo la chiesa è aperta soltanto Lunedì, Mercoledì e Sabato dalle 9 alle 12.

Non meno importante della chiesa è il chiostro, prima opera romana del Bramante e stupendo esempio di architettura rinascimentale.

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Santa Maria della Pace - Chiostro del Bramante
Santa Maria della Pace, Chiostro del Bramante

La cappella Chigi fu progettata per il banchiere del papa, Agostino Chigi “il Magnifico” da Raffaello, che sopra l’arco esterno disegnò i profeti ed affrescò le famose e chiacchierate sibille. Chiacchierate perché Michelangelo accusò Raffaello di averlo spiato mentre affrescava la cappella Sistina, e quindi di avere dipinto le sibille “Chigi” copiandolo.

Nella polemica si inserì l’amministratore dei Chigi che giudicò eccessivo il prezzo richiesto da Raffaello e, pensando di essere particolarmente astuto, chiese a Michelangelo una perizia. 
Ma colpo di scena! Michelangelo disse che Raffaello doveva chiedere il doppio e fu così che l’amministratore dovette metter mano alla borsa.

L’affresco di Raffaello nel riquadro superiore raffigura i profeti Abacuc, Giona, David e Daniele, si ritiene che Raffaello abbia preparato i disegni e forse i cartoni, ma che la pittura sia stata realizzata dalla bottega, mentre le sibille sono di sua mano, da sinistra a destra si vedono la sibilla Cumana, la sibilla Persica, la sibilla Libica (con il volto della Fornarina), e per ultima la sibilla Tiburtina.

 

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