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PER SAPERNE DI PIÙ: FILIPPO LIPPI

Fra’ Filippo di Tommaso Lippi ben presto dimostrò la sua inconciliabilità con il voto di castità.

Scrive il Vasari: "Dicesi ch'era tanto venereo (inteso come amante di Venere), che vedendo donne che gli piacessero, se le poteva avere, ogni sua facultà donato le arebbe. Et era tanto perduto dietro a questo appetito, che all'opere quando era di questo umore, poco o nulla attendeva".

Aggiungasi che, quando a cinquant’anni fu nominato cappellano, si innamorò della monaca Lucrezia Buti, che non disdegnando fra’ Filippo lasciò il convento per la casa del suo innamorato.

Ma cosa non si fa perdonare un grande artista: Cosimo de’ Medici spese più di una buona parola presso Papa Pio II che sciolse dai voti entrambi gli amanti.

Lieto fine?

Non del tutto, sciolto dai voti Filippo, non più fra’, rifiutò di sposarsi, non di meno Lucrezia gli diede due figli, uno dei quali Filippino Lippi avrebbe seguito le orme del padre (come pittore).

Se poi siete curiosi di conoscere le sembianze di madama Lucrezia ebbene sappiate che fu la sua modella preferita.

Peraltro il buon Filippo non si limitò alla dedizione a Venere, anche sul lavoro fu fantasioso assai. Premesso che all’inizio della sua carriera di pittore e di scapestrato se la passava maluccio, pensò bene di ricorrere a qualche scorciatoia del tipo firme false, lavori fatti fare dagli allievi e venduti come propri, insomma cosucce così.

 

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